L’ARTISTA

Maria Giacomello

Karpov

Uno pseudonimo originale, scelto per firmare la sua opera nel ricordo della propria origine dell’Est europeo. Una pittrice vibratile e versatile, che trasmette le sensazioni provenienti dal suo spirito inquieto, estroverso, passionale, impetuoso fino alla ribellione. Un vorticare di segni, forme e colori che tutto avvolgono e riconducono a un percorso artistico improvvisamente sbocciato a soli sei anni ed evolutosi in sei decenni ricchi di studio, ricerca e impegno, in un lungo periodo creativo che ha visto la metamorfosi professionale dell’artista, variamente definito dai critici neorealista, surrealista e futurista.

Definire lo stile è difficile perché la sua opera, nei diversi momenti evolutivi, tende a riflettere sempre quel vortice emozionale che sgorga come lava dall’interno di un cratere che non riesce a trattenere la propria essenza. A suscitare le emozioni di chi ammira l’arte di Karpov è la speciale capacità di collegarsi con il mondo interiore dell’osservatore, ricercando il dialogo con i suoi istinti più subconsci. Dalla sua opera traspare il deciso rifiuto dei formalismi, delle convinzioni e della sudditanza a forme e stili di altri. Infatti, i tratti e le linee fondamentali dei suoi dipinti sono privi di calcolo aprioristico e accademico, nonostante i tanti anni di formazione professionale e perfezionamento dell’artista, prima in Romania, poi in Italia.

Così, la chiave interpretativa dell’opera di Karpov sfugge alle norme, che l’artista sembra trascurare di proposito, per dare piena libertà e improvvisazione al proprio slancio creativo. Gli effetti cromatici dell’ocra, dei rossi e dei gialli che illuminano i cieli rivelano alla fantasia dell’osservatore spazi nuovi, sconfinati. Giochi di colore e di linee si fondono in espressioni e visioni proiettate oltre il tempo e lo spazio, in una dimensione che è soggettiva, ma che resta accessibile all’osservatore attento e sensibile. La spatolata decisa, senza ripensamenti, caratterizza la pittura di Karpov, che ama esprimersi attraverso l’essenzialità del tratto, ora morbido e armonioso, ora forte e vibrante.

La tensione interiore dell’artista appare nei turbinii controllati e coordinati che animano la vorticosi creativa delle sue composizioni, facendone affiorare l’intima inquietudine, l’ansia surreale e metafisica che gli è propria. E gli emblematici cerchi concentrici che vanno a disperdersi nell’infinito sono da intendersi come simboli della dinamica contrapposizione dell’artista alle angosce della vita stessa e alla diuturna lotta per elevarsi e non solo, quindi, per sopravvivere.

Da questo universo emozionale, Karpov libera il suo spirito più fremente e vibrante di vitalità, ma anche di ribellione alla staticità, di impulso a sfuggire dalla oppressiva gabbia di incomunicabilità che tanto spesso contiene e regola la vita dell’uomo moderno. L’artista, piuttosto, vive e agisce in base alla sua intima e irrefrenabile pulsione a manifestarsi attraverso l’arte, nella vorticosi dei suoi effetti e nell’esplosione dei colori, in uno stile naturale e impulsivo, privo di calcolo, vero. Un critico disse che la pittura di Karpov è permeata di poesia e suggestiva armoniosi, quasi “un anelito alla fratellanza universale”.

La sua incessante ricerca di fondere mondi diversi per sensibilità e cultura traspare ed è esaltata nelle atmosfere oniriche e romantiche dei suoi dipinti, dove i colori pastello tendono a trasfigurare la visione plastica, le figure, i movimenti di danza e anche certi paesaggi popolari della sua terra natia, la lontana e indimenticata Romania. Immagini che affiorano nella mente con raffigurazioni di scene folcloristiche moldave, veri e propri ologrammi del passato. Alcune opere appaiono influenzate dall’evoluzione dell’arte post-bellica rumena. Ma forse, l’intendimento dell’artista è proprio quello di ricercare un dialogo con quanti, visivamente e intimamente, sono in grado di filtrare la sua opera in modo personale e interpretativo. Come se Karpov volesse svelare dolcemente i propri segreti all’osservatore, ricercando una forma di comunicazione più profonda e onirica. Le visioni istintive e le figure simboliche delle sue opere manifestano il desiderio di coniugare memoria storica e realtà del presente, due mondi paralleli che sembrano convivere scolpiti nei suoi dipinti, in una ricerca liberatoria senza fine.

Biografia

Maria Giacomello

Bucarest, 1935 – Vigevano, 2019

Maria Giacomello nasce a Bucarest nel 1935, da padre italiano, Mario Giacomello, e da madre moldava, Eufrasina Karpovnov Surucianov. Inizia gli studi di pittura a 9 anni, con il padre e maestri quali A. G. Verona, I. D. Stefanescu e G. Popescu. A 12 anni, assistita dal professor G. Popovici è ammessa all’Accademia Tudor di Bucarest, dove si perfeziona studiando con il gruppo di pittori dell’Istituto Accademico di Belle Arti Nicolae Grigorescu.

Nel 1951 si trasferisce con la famiglia in Italia, a Novara. Qui entra a far parte del Cenacolo degli Artisti Piemontesi, presieduto dallo scultore Tantardini; per sei anni partecipa alle mostre collettive del gruppo e frequenta l’Istituto di Belle Arti diretto da Nino Di Salvatore, che le insegna la storia dell’arte italiana e la introduce all’arte moderna. Dalle mostre collettive (1952-53) passa alle prime personali al Broletto di Novara (1954-55). Nel triennio dal 1957 al 1960 è attratta dall’arte regionale piemontese, novarese in particolare, che la porta a esprimersi con un personale stile di “vorticolismo pittorico”, ricco di quel “colore materico” che diventerà una delle sue caratteristiche.

Nel 1961 vive il primo dramma della sua vita, la morte del padre. Entra in una crisi profonda che la spinge a ripercorrere le strade della sua infanzia in Romania, dove firma le sue opere come Karpovnov Surucianov. In questo periodo riceve premi e onorificenze e le sue poesie sono premiate dall’Accademia di Romania e dall’Accademia Tiberina di Roma. Nel 1962 riceve ad Amalfi la Medaglia d’Argento del Giornalismo.

Si trasferisce per due anni a Buenos Aires, in Argentina, dove si sposa e ha il primo figlio. Nel 1964, torna in Italia, va ad abitare a Todi e poi a Milano, dove nasce il secondo figlio. Qui, Maria Giacomello promuove gli artisti rumeni e, nel 1967, costituisce il Centro Culturale degli Artisti Stranieri, organizzando mostre collettive di pittori dell’Est europeo. È in questa nuova fase di impegno professionale che inizia a firmare le proprie opere come Giacomello da Bucarest, in memoria del nome paterno. Dal 1969 al 1972 prosegue l’intensa attività presso il Centro Culturale: promuove mostre, stimola recensioni sui giornali si impegna a livello sociale, donando opere a enti e istituzioni.

Negli anni 1974 e 1975 riceve prestigiosi riconoscimenti: la Medaglia di platino al Premio ASLA, da parte della presidenza del Consiglio dei Ministri, come artista benemerita alla Cultura; la Targa d’oro alla Expo Arte Internazionale di Milano; l’Ambrogino d’argento (Milano 1976), per la sua attività a favore della Comunità Ortodossa della città. Seguono altri attestati e onorificenze, come il Trofeo Palma d’oro dell’Accademia Guglielmo Marconi di Roma, il Lauro d’oro e la Targa d’oro Amici del Quadrato, ricevuti a Milano. In questo periodo, particolarmente fecondo, l’artista abbina all’attività pittorica la scultura, per la quale alla Biennale d’Arte di La Spezia ottiene il Trofeo Vittoria Alata. Nel 1985 l’accademia Interamericana di Scienze Umanistiche di Buenos Aires le conferisce la Laurea Honoris Causae in Arte.

Nel 1988 la vita di Maria Giacomello è sconvolta da un nuovo dolore, la perdita del suo secondogenito, che si traduce in un black out emozionale che ne blocca creatività e impegno per otto anni, fino al 1994, quando riprende a dipingere come Karpov, ritrovando così il proprio nome artistico originario. La sua pittura si fa in questi ultimi anni più malinconica e discreta, senza la spinta a partecipare a mostre e premi artistici. L’entusiasmo iniziale ha lasciato il posto a una delicata consapevolezza che il tempo, con i suoi mutamenti, può essere messo a disposizione della propria sensibilità artistica in un modo più completo e pregnante. Prova ne è che anche quella sua incessante ricerca di nuove soluzioni figurative si assesta definitivamente nel suo ultimo stile pittorico, quasi a conferma della propria raggiunta e sofferta maturità artistica.

Riconoscimenti

1959 primo premio “Quinta Edizione Rassegna Pittura San Rocco” – Novara

1960 primo premio “Arte in Vetrina” – Novara

1961 primo premio “Mimosa d’Oro” – Novara

1961 primo premio E. Mattei E.N.I. – Novara

1962 premio ENI e Santa Barbara – Milano

1963 medaglia d’argento di Giornalismo – Amalfi

1965 riconoscimento di merito con med.d’oro – Amalfi 65 – Roma

1966 premio acquisito per extemporanea pro loco Santhia – Milano

1967 terzo posto con premio concorso Nazionale d’Arte Varesina – Varese

1968 nominato membro della Permanente di Milano – Milano

1968 diploma al merito con medaglia concorso naz. ANRP “Bagliori d’Eroismo” – Milano

1971 diploma al merito “10 anni di poesia Italiana” Accad. Intern. Propaganda Culturale Roma

1972 diploma Lions Milano Host “I pittori per l’infanzia disadattata “ Arengario Milano

1972 nomina con med. d’oro di riconoscimento come “Accademico della Tiberina” – Roma

1975 Targa d’Oro per Expo Arte Internazionale – Milano

1975 premio decennale “Benemerito alla Cultura” ASLA – Palermo

1975 premio di riconoscimento con med. d’oro – Contatti Culturali Artistici – Pompei   

1976 nomina di Accademico Benemerito di Accademia Universale Scienze- Cultura- Arti – Roma

1976 medaglia Ambrogino alla conferenza Cripta Chiesa Ortodossa – Milano

1978 nomina di Accademico Benemerito con med. d’oro Accademia Italia-Salsomaggiore Terme

1979 premio Ambrogino d’Argento a favore della Comunità Rumeno Ortodossa – Milano

1979 Targa d’oro “Pall Sormai” – Gran Premio Ass. Amici del Quadrato – Milano

1979 premio Edizione 6° Premio Internazionale “Natale d’oro” Art Mondial – Milano

1983 consegna premio con Statua Vittoria Alata – Premio Mondiale Cultura – Milano

1984 Targa d’Oro della Critica Biennale d’Arte – La Spezia

1985 diploma ad Honorem di esperto d’Arte – Istituto Interc. d’Arte Moderna – Brescia

1986 laurea ad “Honoris Causa in Dottore d’Arte”- Centro Studi e Ric. delle Nazioni – Cremona

1986 premio “Palma d’Oro Europa”  Accademia Europea Italy

1986 laurea “Honoris Causa” da Universidad Inter. de Ciensas Umanisticas- Buenos Ayres

1987 primo premio Lauro d’Oro e nomina di Consigliere Artistico – Accademia Italia –

1988 diploma di Maestro Accademico – Accademia dei Maestri

1989 primo premio “Trofeo Bacchiglione” – Centro Artistico Culturale “Proposte d’Arte” – Milano

1990 premio Hax 1990 – Direzione Istituto d’Arte Contemporanea – Milano

1996 premio pittura astratta internazionale d’arte – Carrara Hallstahammar – Carrara

2001 primo premio concorso pittura “La Chiesa dell’Incoronata” Ass. Artisti Garibaldi – Milano

2002 premio artistico S’Ambrogio d’Oro – Associazione Amici del Quadrato – Milano

2006 nomina di esperto d’arte Accademia Alternativa e Federazione Naz. Esperti Arte – Milano

2006 premio di riconoscimento arte “Gran Trofeo Michelangelo “  – Quadrato – Milano